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“The Venice Glass Week” Festival Internazionale dedicato all’arte del vetro. A Venezia dal 9 al 16 settembre 2018

The Venice Glass Week focalizza l’attenzione del pubblico sul vetro di Murano antico, moderno, contemporaneo, ma non mancano iniziative di più ampio respiro che coinvolgono le principali istituzioni culturali e le realtà imprenditoriali locali nella proposta di temi collaterali.

Alla sua seconda edizione, la kermesse lagunare si presenta come una vorticosa girandola di meraviglie visive il cui obiettivo è rivitalizzare e sostenere il fiore all’occhiello della creatività artistica cittadina proponendo una vera esplosione di eventi, alcuni dei quali si protraggono anche molto oltre la settimana che va dal 9 al 16 settembre 2018.

 

Carlo Scarpa, “Pesci” in vetro policromo, 1928-29 (Immagine: Gentile concessione Le stanze del vetro, ph. Enrico Fiorese)

 

Dopo il successo che nel 2017 ha contato sulla presenza di più di 75.000 visitatori, il Festival Internazionale promosso da: Comune di Venezia, Fondazione Musei Civici, Fondazione Giorgio Cini – Le stanze de vetro, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e Consorzio Promovetro Murano, si spinge oltre puntando su ben 119 mostre/istallazioni, 20 Workshop/Dimostrazioni, 15 Conferenze/Premiazioni, 9 Spettacoli/ Proiezioni, 4 Aperture straordinarie, 3 Attività Ludico/Sportive, e per i più mondani ben 54 Inaugurazioni/Party. Numeri veramente importanti per la Città sull’acqua che nel corso della settimana darà massima disponibilità anche attraverso la collaborazione di collezionisti privati e Università.

 

 

Dal vasto calendario di manifestazioni che ha potuto godere dell’apporto del comitato scientifico presieduto dalla storica del vetro veneziano Rosa Barovier Mentasti, abbiamo stralciato alcune iniziative che presentano uno stretto rapporto col passato artistico/artigianale italiano e, naturalmente, lagunare, evidenziandole a vantaggio (e orientamento) di quanti, amanti della tradizione, si apprestano a visitare Venezia nelle prossime settimane.

 

 

Tra tutte le interessanti e belle mostre in programma, abbiamo scelto di porre in primo piano quelle dedicate all’opera di Carlo Scarpa, architetto di origini veneziane che primeggia tra i grandi designer del vetro del ‘900.
Sono ben 4 le esposizioni che illustrano il suo rapporto lavorativo con i maggiori produttori storici di vetri artistici. Ve le presentiamo in una sorta di mini tour di approfondimento.

Per vedere la prima e più importante delle quattro proposte bisogna prendere il traghetto per l’Isola di San Giorgio. L’esposizione infatti fa parte dell’offerta della Fondazione Giorgio Cini attraverso il consolidato programma di eventi denominato Le stanze del vetro.
La vetreria M.V.M. Cappellin e il giovane Carlo Scarpa 1925-1931, curata dal noto studioso Marino Barovier, è la mostra dedicata alla vetreria fondata da Giacomo Cappellin nel 1925 ; ripercorrere per la prima volta la storia della vetreria nella sua complessità, mettendo in luce la sua importanza nella Murano anni Venti inizio anni Trenta. Carlo Scarpa, allora giovane architetto, vi lavorò come designer di vetri artistici fino al 1931.

 

Carlo Scarpa, Vasi in vetro con decoro fenicio, 1928-29 (Immagine: gentile concessione di “Le stanze del vetro”, ph. Enrico Fiorese)

 

I modelli di Scarpa, a cui l’azienda diede ampia autonomia progettuale e creativa, si distinsero per l’uso di forme geometriche innovative accoppiate ad antiche tecniche di lavorazione come la filigrana a reticello e il decoro fenicio, ma anche per la realizzazione di modelli e decori resi possibili grazie alla continua ricerca tecnica messa a punto i quegli anni dalla M.V.M. Cappellin. Risultato ne fu la creazione di manufatti di altissima qualità ed eleganza formale.
Allestita presso la sede della Fondazione nell’Isola San Giorgio Maggiore, la mostra rimarrà visibile fino al 6 gennaio 2019. (Mostra a ingresso libero).

 

Carlo Scarpa, Vaso in filigrana a reticello con canne rubino, verdi e gialle. Piede in vetro trasparente verde, 1927 ca. (Immagine: gentile concessione di “Le stanze del vetro”, ph. Enrico Fiorese)

 

Dall’Isola di San Giorgio ci spostiamo in zona Castello dove la ED Gallery, in Campo SS Giovanni e Paolo, propone dal 9 al 16 settembre Soffio d’arte di Carlo Scarpa e Vittorio Zecchin, mostra che raccoglie opere da collezione che vanno dal 1920 fino ai nostri giorni, frutto della collaborazione artistica fra grandi architetti e maestri vetrai.
Si possono ammirare vasi provenienti da collezioni private, alcuni inediti altri già pubblicati: «Il vetro ha avuto una rinascita vera e propria – affermano Elena Sarchi e Davide Cammi, curatori della mostra – sono stati pubblicati molti cataloghi e approfonditi diversi studi. C’è stata una ricerca su tutto ciò che riguarda questo materiale e le conseguenze sono state immediate con l’avvicinarsi di collezionisti al vetro, finalmente inteso come forma d’arte».
In esposizione anche una serie di acquerelli inediti di vasi e lampadari creati da Carlo Scarpa alla M.V.M.  (Mostra a ingresso libero).

 

 

Raggiungiamo ora il cuore di Venezia, piazza San Marco, dove presso il Negozio Olivetti – la cui gestione è affidata al FAI – si può visitare dal 9 settembre fino al 6 gennaio 2019 La pelle del vetro. Carlo Scarpa alla Venini 1936-1942.
Una selezione di 15 opere mira a mettere il evidenza la superficie degli oggetti pensati dall’architetto, della loro “pelle” variamente trattata con innovative tecniche e decorazione a freddo.
In tema, anche il contesto architettonico che accoglie le opere. Il Negozio Olivetti di Venezia, infatti, fu progettato dallo stesso Scarpa per l’azienda di Ivrea nel 1958. Semplice ma raffinato nei suoi rivestimenti in stucco, legno e vetro, evidenzia anch’esso “una pelle” che denota attenzione al dettaglio, studio delle trasparenze e del ruolo della luce. (Mostra a pagamento).

 

 

Sempre in zona San Marco, chiudiamo la piccola rassegna sull’architetto veneziano segnalando la mostra-installazione Il Design Vetrario di Carlo Scarpa alla Venini durante gli Anni 1930 e 1940, presso la Galleria Claudio Gianolla. Omaggio simbolico alla capacità del designer di collegare passato, presente e futuro grazie a una costante ricerca estetica personale, la mostra presenta opere che trovano ispirazione dalle forme orientaleggianti della ceramica e della porcellana cinese.
Aperta dal 10 al 20 settembre, l’esposizione è visibile anche su appuntamento al di fuori degli orari stabiliti (Mostra a ingresso libero).

 

Composizione di opere di Carlo Scarpa per Venini: Vaso “Alga”, 1942; Vaso “Alveare”, 1942; Vaso “Corroso” rosé,1938; Ciotola ‘a bollicine’, 1936 (Immagine: gentile concessione Galleria Claudio Gianolla)

 


Altre forme del vetro di Murano

Affrontano il tema principe del secondo Festival veneziano, anche numerose istituzioni e gallerie private che legano il vetro ad altri settori delle Arti applicate come la moda e gli accessori, i complementi d’arredo, i gioielli e i bijoux. Ne segnaliamo alcune particolarmente accattivanti.

La perla veneziana by Ferrari Renata / Vetreria La Fenice, presso le Fondamenta da Mula, ospita nella settimana del Festival Aperivetro: I gioielli storici della collezione privata de La Perla Veneziana.
È questa un’occasione di incontro tra la storia delle perle artistiche decorate a mano e quella dei finissimi ed eleganti vetri della fornace.

 

Collana in perle veneziane (Immagine: gentile concessione La perla veneziana by Ferrari Renata / Vetreria La Fenice)

 

In zona Castello, La moda reinterpreta il vetro è la proposta espositiva di Antichità Semenzato Patrizia, Concept Store V88, visibile fino al 15 settembre. La mostra, attraverso i materiali che hanno reso celebre Venezia nel mondo: il vetro e il tessuto, intende creare un filo conduttore tra passato e presente reinterpretando elementi della tradizione per creare oggetti nuovi, accattivanti e originali. In particolare, Concept Store V88 dedica uno spazio della boutique a oggetti in vetro di Murano del ’900 rivisitati ispirandosi all’opera di Vittorio Zecchin, artista del vetro e del tessuto.

 

 

Antichità al Ghetto, galleria antiquaria in Calle del Ghetto Vecchio a Cannaregio, presenta piccole preziosità di un tempo nella mostra Ardite fantasie in micromosaico.
Incantano sempre gli oggetti realizzati dagli artigiani dei secoli scorsi come souvenir per i turisti del Grand Tour. In questo caso, il vetro veneziano rivive nelle piccolissime tessere di smalto e nelle murrine che vanno a comporre spille, orecchini, pendenti e molti altri piccoli oggetti che restano espressione di perizia artigianale e secolare tradizione. L’esposizione rimane aperta per tutta la settimana del Festival.

 

Composizione di sette piccoli gioielli in micromosaico realizzati in diversi stili e tecniche. Venezia, fine XIX – inizio XX secolo (Immagine: gentile concessione di Antichità al Ghetto)

 

Presso Scala Contarini del Bovolo, in zona San Marco, nella settimana del Festival si possono ammirare gli originali gioielli in mostra a L’eredità storica dei maestri Vetrai Moretti. Murrine storiche dal 1870 al 1923.
Giusy Moretti, appartenente all’antica famiglia di artigiani muranesi, presenta la collezione di pezzi unici ereditati dai suoi antenati, maestri vetrai fra il 1870 e il 1924. I gioielli furono realizzati utilizzando murrine estremamente rare e non riproducibili ai giorni nostri. Pur pochi, questi pezzi d’epoca, arricchiti dalle preziose miniature coeve, rendono la collezione Moretti unica nel suo genere in tutto il mondo.

 

 


Tutti gli eventi che prendono parte a The Venice Glass Week sono promossi attraverso il sito web dedicato: www.theveniceglassweek.com che raccoglie il calendario delle attività. Per ciascuna mostra sono riportati indirizzi e orari di apertura.


Immagine di copertina: Carlo Scarpa per Venini, dettaglio del Vaso “Alveare” in vetro trasparente iridescente, 1942 (Immagine: gentile concessione Galleria Claudio Gianolla)

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